La saldatura subacquea è una tecnica che coinvolge la realizzazione di lavori di saldatura in immersione in acque marine, interne o corpi idrici artificiali. Questa pratica costituisce una delle più importanti lavorazioni della subacquea industriale e richiede l’uso di speciali tecniche ed attrezzature. Molte tecniche diverse possono essere utilizzate sott’acqua, perché versatili e adatte a più scopi. Si pensi ai lavori di manutenzione e riparazione da effettuare su navi, galleggianti o piattaforme. Questa versatilità si riflette anche in termini di occupabilità, perché il personale specializzato può trovare impiego molto facilmente. Ma quali sono i requisiti adatti per lavorare in questa sorta di ufficio sott’acqua? Quali i rischi e le precauzioni da conoscere per affrontare in serenità un percorso professionale alternativo, che s’estende a più ambiti e si presta a più applicazioni?

Un lavoro non per tutti

Basta evocare il concetto di saldatura subacquea per evocare uno scenario e un ambiente non comuni. Il saldatore subacqueo lavora – ovviamente – in un ambiente umido. Indossa una muta sofisticata e utilizza attrezzi specifici per far fronte a tutte le variabili che un lavoro ad alta specializzazione – e alto rischio – comporta. Oltre a un’ineccepibile predisposizione psicofisica, i saldatori sott’acqua possono lavorare solo se in possesso di qualifica professionale e regolare certificazione per immergersi. Per la qualificazione tecnica degli operatori addetti alla saldatura subacquea, lo standard di riferimento internazionale è ISO 15618 parti 1 e 2. Le norme europee definiscono quei requisiti tecnico professionali indispensabili ovunque e comunque, indipendentemente dal contesto. Inoltre, un saldatore subacqueo dev’essere in grado di allestire un “piano lavoro” in condizioni particolari, con tutto ciò che serve per garantire un’esecuzione efficiente e di qualità. L’approccio alla saldatura subacquea avviene seguendo due strade.

  • Alcuni imparano a lavorare come saldatori e poi si formano, per ottenere la certificazione di immersione, così da poter valutare quest’opzione
  • Altri invece iniziano a lavorare come subacquei per aziende commerciali, e scelgono di specializzarsi come saldatori solo in un secondo momento.

I rischi e le precauzioni da adottare

Considerando le peculiarità di un mestiere certamente non comune, è previsto un lungo percorso di formazione sulla sicurezza. Gli addetti alla saldatura subacquea rischiano continuamente di entrare in contatto con una parte di impianto in tensione, e incorrere in pericolose scosse elettriche. Il pericolo di elettrocuzione cui sono soggetti li costringe a adottare varie precauzioni. L’attrezzatura utilizzata va opportunamente isolata e per ridurre il rischio di incidenti, ogni apparecchiatura va testata prima dell’uso. Inoltre, sussiste il rischio che la combinazione di idrogeno e ossigeno comporti la formazione di sacche di gas, che possono causare esplosioni durante i lavori di saldatura. In questi casi è fondamentale interrompere i lavori e trovare l’origine del problema. L’acqua aiuta a dissipare il calore prodotto durante la saldatura, ma è necessario adottare precauzioni speciali per la sicurezza dell’operatore. Per mitigare ogni tipo di avversità, si isolano le attrezzature e si chiude il circuito di alimentazione solo durante la fase operativa. Ad ogni modo, i saldatori possono lavorare in un luogo asciutto quando una camera protettiva viene sigillata intorno alla superficie da saldare. Si creano dunque i presupposti per un diverso tipo di saldatura, noto come saldatura iperbarica.

 

La saldatura iperbarica

 Nella saldatura in acqua, nota in inglese anche come wet welding, i saldatori usano principalmente attrezzature ad elettrodo rivestito – SMAW, alimentate dalla superficie tramite cavi e manichette. Invece, nella saldatura iperbarica a secco l’acqua viene espulsa da una camera di giunzione – in inglese welding habitat – e riempita con miscele gassose a base di elio. La camera crea quindi le condizioni ideali per lavorare secondo una saldatura ad alta pressione. Tuttavia, un simile ambiente di lavoro può provocare diversi problemi, quali

  • Perdita dell’udito temporanea o permanente
  • Danni a organi come i polmoni
  • Malattia da decompressione, che può verificarsi in seguito a un’immersione subacquea o prolungata esposizione a pressioni elevate. Quando un subacqueo risale da acque profonde e si dirige velocemente verso la superficie, può andare incontro a questa patologia. Le bolle di azoto entrano nel sangue causando eruzioni cutanee, dolori articolari, e – nei casi più gravi – paralisi e decesso.
  • Rischio di annegamento, causato da malfunzionamento dell’attrezzatura o ostacoli sottomarini di vario tipo, che non sempre è facile riconoscere a causa della scarsa visibilità di acque profonde.

Esiste un protocollo per attività subacquee che contiene i criteri e le norme di buona prassi, da adottare sia all’interno dei confini nazionali, che in acquee internazionali.

A cosa serve?

La saldatura subacquea offre una vasta gamma di applicazioni e lavori che possono essere svolti in ambienti acquatici. Può essere impiegata per la manutenzione e la riparazione di strutture subacquee, per navi e sottomarini, così come per ripristinare il corretto funzionamento di condutture e tubi – come quelli indispensabili che assicurano l’approvvigionamento di gas – posti sotto la superficie marina. Il campo d’applicazione s’estende a installazioni di cavi, pali e strutture di supporto, così come all’assemblaggio di impianti offshore come le piattaforme petrolifere. Decisamente affascinante è l’impiego della saldatura subacquea volto al recupero di relitti, navi affondate o taglio di sezioni sulla superficie di scafi danneggiati, mentre fornisce un valido supporto alla ricerca scientifica nei casi in cui venga richiesta l’installazione di strumenti per il monitoraggio o la raccolta di campioni sott’acqua.