Connubio tra vita e lavoro

I rischi a carico dei lavoratori sono spesso frutto di scarsa prevenzione e misure di sicurezza precarie. Esistono tuttavia mestieri dove il rischio è intrinseco perché esistono materiali, luoghi e contesti più pericolosi di altri. Chi lavora nell’industria del petrolio affronta determinati pericoli tutti i giorni, anche perché lavorare sulle piattaforme petrolifere offshore significa vivere nel mare, galleggiando su acque profonde. In questa vita lontana dalla terraferma, i suoi punti fermi, barriere la natura è libera di esercitare il suo potere senza freni. Non esiste riparo quando si è in balia delle onde, quando il tempo muta all’improvviso e si possono scatenare tempeste o veri e propri uragani. Ma il rischio sussiste anche quando le acque sembrano tranquille. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli attacchi dei pirati in aree particolarmente a rischio. Pertanto, gli operai indossano armature e gilet antiproiettile per difendersi da una minaccia solo apparentemente remota.

Rischi e dispositivi

Nell’ambito dell’industria estrattiva di gas e petrolio, la piattaforma petrolifera offshore rappresenta un luogo particolarmente critico. Questo perché esiste una sorta di catena del rischio che impone una serie di misure rigorose in materia di prevenzione e conoscenza dei pericoli. Incedi ed esplosioni sono tra i rischi più comuni associati al lavoro su una piattaforma petrolifera offshore. Un incendio può diffondersi rapidamente in un’intera piattaforma, e risultano particolarmente pericolosi nelle piattaforme dedite all’estrazione di greggio e gas naturale. Ovviamente, sugli impianti esistono dispositivi di sicurezza e procedure di carattere ordinario volte a contrastare rischi connessi allo scoppio di eventuali incendi. A tale scopo è importante menzionarne alcuni, come ad esempio

  • Le pareti tagliafuoco e altre barriere fisiche tra componenti infiammabili
  • Rilevatori, allarmi antincendio, estintori installati in posizioni strategiche
  • corretta manutenzione di tutte le attrezzature.

Blowout

Un altro rischio importante associato al lavoro su una piattaforma petrolifera offshore è il blowout. Un blowout si verifica quando il fluido di perforazione pressurizzato che fuoriesce dal pozzo provoca la formazione di una colonna di fluido e gas simile a un geyser. Questa può trasformarsi rapidamente in una gigantesca palla di fuoco che inghiotte l’intera piattaforma, causando danni ingenti e mettendo in grave pericolo i lavoratori. I blowout sono relativamente rari, ma possono verificarsi se le procedure di sicurezza non vengono seguite correttamente. Per prevenire i blowout, molte aziende utilizzano i Blowout Preventer (BOP) o dispositivi anti-eruzione.  Si tratta di dispositivi che vengono collocati tra la superficie e le attrezzature del sottosuolo per contenere eventuali fuoriuscite di fluidi o gas. I BOP hanno diversi componenti progettati per chiudere i pozzi in una situazione di emergenza, tra cui martinetti di taglio, martinetti ciechi, anulari e valvole.

Lesioni da sforzo

Lavorare su una piattaforma petrolifera significa lavorare in prossimità di molti macchinari pesanti. Nelle piattaforme in cui la trivellazione è il principale mezzo operativo, le forti vibrazioni prodotte dalle attrezzature di perforazione possono causare incidenti imprevedibili, che richiedono ai lavoratori una costante consapevolezza riguardo a ciò che li circonda. Tutti devono sempre indossare elmetti ed equipaggiamento adeguato – vedasi scarpe antinfortunistica e a punta rinforzata – come misura preventiva contro la caduta di oggetti. Fondamentale il rispetto dei protocolli di sicurezza per proteggersi, anche contro altri pericoli comuni in mare aperto. Gli infortuni causati dal sollevamento di materiali e oggetti pesanti rientrano tra i rischi da tenere in conto. Sia che si tratti di spostare attrezzature pesanti o di maneggiare centinaia di metri di cavi, le lesioni causate da sforzi ripetuti costituiscono un pericolo concreto. I lavoratori devono fare pause frequenti e ricorrere all’attrezzatura preposta per il sollevamento di carichi pesanti.

Altri rischi: meteo e…pirati

Le piattaforme offshore operano anche in presenza di condizioni meteorologiche proibitive. Forza di gravità e strutture ad hoc garantiscono la stabilità degli impianti, ma questa premessa non esclude l’applicazione di misure preventive ulteriori a tutela dei lavoratori. La cautela non è mai troppa, considerando la presenza di sostanze chimiche. Il rischio di esposizione impone l’utilizzo di

  • dispositivi di protezione individuale come respiratori a purificazione d’aria
  • indumenti con cappuccio resistenti alle sostanze chimiche
  • occhiali resistenti alle sostanze chimiche e altri dispositivi di sicurezza.

L’esposizione alle radiazioni può verificarsi in caso di presenza di materiale radioattivo su una piattaforma offshore a causa di attività quali l’esplorazione o le operazioni di produzione che coinvolgono fonti di energia nucleare. Nonché materiali radioattivi utilizzati per i fluidi di perforazione.

Inquinamento acustico

Pur non essendo direttamente correlato con il lavoro sulle piattaforme offshore, l’esposizione al rumore è tra i rischi più comuni. Motori, pompe, compressori, generatori e altri macchinari producono forti rumori, causa di danni all’udito talvolta irreparabili. Per proteggere i lavoratori da questo rischio è importante avere accesso a dispositivi di protezione dell’udito, come cuffie o cuscinetti per le orecchie. Inoltre, è necessario implementare controlli ingegneristici laddove possibile, come ad esempio involucri insonorizzati per i macchinari rumorosi o programmi di manutenzione regolari per le attrezzature, al fine di ridurre i livelli di rumore indesiderati e i rischi correlati alle vibrazioni. Non solo compressori e pompe, ma anche fenomeni naturali come attività sismica e onde oceaniche. L’esposizione prolungata alle vibrazioni può portare a disturbi muscolo-scheletrici, prevenibili con dispositivi specifici come imbottiture antivibranti in gomma.