Droni marini, ricerca, pattugliamento e assistenza hi-tech

I droni marini sono veicoli aerei senza pilota, progettato per intervenire in contesti diversi dalla terraferma. Pertanto, l’impermeabilità è caratteristica imprescindibile che li distingue dai droni tradizionali. Realizzati con materiali resistenti alla corrosione sono in grado di affrontare condizioni impegnative, tipiche degli ambienti acquatici. Quando si tratta di navigazione, i droni marini si rivelano particolarmente utili. Dotati di gps e giroscopi avanzati, volano stabilmente su vasti specchi d’acqua nell’ambito di operazioni delicate come sopralluoghi a largo o missioni di ricerca e salvataggio. Anche la capacità di carico è progettata per lavori in ambito marittimo, grazie a telecamere ad alta risoluzione, sensori termici e sonar per i rilevamenti subacquei. I droni possono avere un enorme impatto positivo sugli standard di sicurezza. Ad esempio, possono sostituire l’esplorazione umana dei luoghi più pericolosi e inaccessibili, come le cisterne di carico. riducendo i rischi, i tempi e i costi di un’ampia gamma di operazioni.

Droni marini, di superficie e subacquei

I droni marini si distinguono in droni di superficie e droni subacquei. I primi, classificati secondo la sigla USV – Unmanned Suface vehicle – si suddividono ulteriormente in veicoli a guida umana quando un operatore li guida tramite radiocomando, telecomando o in modalità satellitare. Si parla di guida autonoma, quando il drone risponde ai comandi impostati tramite intelligenza artificiale. I droni subacquei hanno portato l’esplorazione a nuove profondità, rivelando ciò che si nasconde tra i fondali. Queste meraviglie sommergibili, chiamate anche droni sottomarini, sono fatte su misura per i rilievi marini, le ispezioni e la ricerca ambientale. Armati di telecamere e sensori ad alta risoluzione, forniscono preziose informazioni sugli ecosistemi, sui relitti e sulle strutture subacquee un tempo difficilmente accessibili. Grazie alla loro agilità e alla capacità di resistere alla pressione delle acque profonde, i droni subacquei sono diventati uno strumento indispensabile per scienziati marini, archeologi ed esploratori.

Droni ibridi: Una visione olistica

I droni ibridi combinano le capacità dei droni di superficie e di quelli subacquei, rendendoli strumenti versatili per l’esplorazione e la ricerca. Questi droni possono passare senza problemi dal funzionamento in superficie a quello in immersione, offrendo agli utenti una visione completa di entrambi i mondi. I droni ibridi sono particolarmente utili per biologi marini, oceanografi e ambientalisti, in quanto consentono una comprensione più olistica degli ecosistemi e degli habitat marini. Sebbene i droni aviotrasportati non siano direttamente associati all’ambiente marittimo, essi svolgono un ruolo significativo nel supportare le operazioni marittime. Dotati di capacità a lungo raggio e di telecamere ad alta risoluzione, i droni aerei sono utilizzati per garantire la massima copertura su superfici molto vaste e in aree strategiche. Dunque, si tratta di droni in grado di coprire vaste distanze, fondamentali nell’ambito del pattugliamento a largo o sotto costa. Nonché del monitoraggio di potenziali attività dannose per l’ecosistema.

Droni marini sempre più tech e multitasking

I droni nel settore marittimo fungono da occhi e orecchie di equipaggi, armatori, esperti, società di classificazione, ispettori e altre parti interessate. Senza dubbio, la possibilità di trasmettere immagini in tempo reale a un dispositivo di ispezione dedicato si rivela particolarmente utile anche in ottica futura, per ulteriori analisi dettagliate delle condizioni di un oggetto esaminato. L’impiego dei droni marini si estende a un vasto campo d’azione che include

  • la ricerca di persone disperse, assistenza, consegna di giubbotto o zattere di salvataggio
  • fornitura di un sistema di allarme per rilevazione in mare di oggetti dispersi
  • consegna di merci, documenti, pezzi di ricambio o forniture di emergenza alle navi in mare e all’ancoraggio nei porti e viceversa
  • controllo delle frontiere costiere/offshore per contrastare il lavoro dei trafficanti di esseri umani
  • monitoraggio dei porti tramite videografia aerea per le operazioni di carico o telecamere termografiche per individuare persone cadute in acqua.

I parametri che fanno la differenza

Quando si valuta l’efficienza dei droni marini, è opportuno considerare alcuni parametri specifici. In primis Resistenza all’acqua e alle intemperie. Dato che le operazioni marittime comportano l’esposizione all’acqua salata e a condizioni meteorologiche imprevedibili, esistono modelli con un elevato grado di protezione IP. Quindi invulnerabili a schizzi, pioggia, immersioni temporanee che non ne compromettono la funzionalità. Un secondo parametro importante riguarda portata e resistenza, dato che si possono utilizzare droni con un raggio di volo minimo di 5 chilometri e un tempo di volo di almeno 30 minuti per consentire una copertura e una raccolta di dati estese. Fondamentale, anche la portata del telecomando, in quanto esistono droni con raggio di controllo remoto di almeno 2 chilometri che garantiscono migliori capacità di controllo e monitoraggio. Senza dimenticare i droni con fotocamera a risoluzione 4K o superiore, dotati di sensori specializzati come quelli termici o multispettrali per ottimizzare la raccolta dati.