La medicina iperbarica offre assistenza e cure mediche fondamentali per coloro che, per lavoro e non solo, sono impegnati in attività subacquee. Nota anche come medicina subacquea o delle immersioni, è focalizzata sulla variazione di parametri fisiologici che possono subentrare durante le fasi prettamente operative o di risalita. Pertanto, sono fondamentali competenze specifiche che non riguardano solo gli interventi di primo soccorso, ma ciascuna fase durante il trattamento in camera di decompressione. Con le terapie di ossigeno iperbarico, è possibile stabilizzare il soggetto che si è sottoposto alle cure necessarie per evitare danni permanenti al sistema vascolare, all’apparato respiratorio, ad organi come orecchie e seni paranasali. Oltre alla diagnosi e al trattamento, è importante puntare su opere di prevenzione, come piani di intervento effettivi. I quali hanno bisogno di strutture avanzate, dotate di tutti i dispositivi necessari per portare avanti il piano terapeutico riservato ai pazienti nonché la ricerca necessaria.

Medicina iperbarica, una branca medica multidimensionale

Nella medicina iperbarica si somministra ossigeno per trattare diverse patologie. Nella camera iperbarica si creano condizioni ottimali perché l’organismo reagisca grazie alla presenza di ossigeno puro. Superata la fase emergenziale, seguono diverse sedute che aiutano chiunque affetto da sintomi acuti, a recuperare pienamente le funzioni vitali. Tuttavia, sarebbe riduttivo considerare la medicina subacquea limitandosi esclusivamente all’ambito della pianificazione delle terapie da effettuare nelle camere di decompressione. Servono conoscenze in ambito fisiologico per poter operare, e un vero specialista è formato su patologie rare come embolie gassose arteriose. Da queste conoscenze dipende la salvaguardia della salute di professionisti, personale militare o coloro che praticano attività subacquee a scopo ricreativo. Alla luce delle competenze e delle vaste zone di interesse, nonché di applicazione, la medicina iperbarica e subacquea si rivela una branca medica dove è possibile acquisire competenze che tengano conto di molteplici variabili individuali e ambientali.

Tante competenze non opzionabili

Un apprendimento pratico e completo, che possa aiutare i medici e personale specializzato in ogni singola fase. A dimostrazione che la medicina iperbarica è, e va oltre, la somministrazione di cure nell’ambito della medicina subacquea funzioni è necessario saper

  • Distinguere e riconoscere la variazione di parametri del corpo umano, come la circolazione o pressione sanguigna, in seguito a immersioni durature
  • Comprendere tutto ciò che riguarda la decompressione, dagli aspetti a carattere teorico a quelli pratici
  • Far fronte agli scenari peggiori e cimentarsi in simulazioni che riproducono scenari peggiori, tipici di ambienti remoti e privi di risorse.
  • Conoscere la natura dei gas, le reazioni in base alle variazioni di pressione per prevenire malattie da decompressione, garantire l’incolumità
  • Gestire l’insorgenza dei sintomi, trattare disturbi lievi e lesioni gravi

È auspicabile la cooperazione con altri specialisti per poter meglio valutare caratteristiche psico-fisiche determinanti per rilasciare l’idoneità all’immersione a scopo professionale o ricreativo.

Quali condizioni psico-fisiche?

L’immersione comporta pochi rischi per la salute della maggior parte delle persone. Tuttavia, alcune condizioni fisiche possono comportare un aumento dei rischi, a volte latenti e non immediatamente osservabili. Pertanto, è necessario che i medici subacquei effettuino un esame approfondito con focus su capacità di apprendimento e applicazione delle tecniche di immersione da parte del soggetto. Sono tanti i criteri fisiologici sotto la lente di ingrandimento, come la condizione ottimale dell’apparato otorinolaringoiatrico. Non solo orecchie e seni paranasali: laringe e faringe devono essere libere. In caso contrario sarebbe a rischio la respirazione sott’acqua. Per ottenere l’idoneità, il medico deve sottoporre il candidato a ulteriori esami che attestino le condizioni del sistema cardiovascolare, gastrointestinale, ematologico, endocrino e neurologico, in quanto influiscono sull’incolumità del singolo e in certi casi incidono sulla sicurezza altrui. Ne consegue che malattie cardiache, disturbi della coagulazione, epilessia rappresentano un ostacolo a chi vorrebbe lavorare o avventurarsi sott’acqua.

La medicina iperbarica, tra incolumità del singolo e sicurezza altrui

La valutazione medica dei potenziali subacquei tiene conto di indicatori e parametri individuali. Pertanto, la valutazione dell’idoneità all’immersione comprende un’anamnesi completa che si avvale di elettrocardiogramma a riposo, test di funzionalità polmonare, test da sforzo con cicloergometro o tapis roulant. Le ricadute negative sulla salute in seguito a immersioni sono molto rare. Alla luce dei dati in possesso, più che sulle preoccupazioni è importante soffermarsi sulle dovute precauzioni. Bisogna essere preparati in caso subentrino narcosi da azoto, tossicità da ossigeno o barotrauma in seguito a rapide risalite. In casi simili l’ossigenoterapia iperbarica in camere di decompressione si rivela vitale. Non tutti i luoghi dispongono delle stesse opportunità di trattamento, e ciò rimanda ancora una volta all’importanza della prevenzione. Inoltre, istruttori e professionisti del settore – non specializzati in medicina iperbarica – devono avere fondate competenze di primo soccorso. Incluse le certificazioni per la rianimazione cardiopolmonare e per la somministrazione di ossigeno normobarico.