Il recupero relitti subacquei è un’attività tecnica e ad alto rischio che richiede competenze avanzate, strumenti specializzati e il rispetto di rigide normative. Dai relitti storici alle barche affondate in incidenti recenti, queste operazioni rappresentano una sfida che unisce ingegneria, subacquea e tutela ambientale. In questo articolo esploriamo nel dettaglio come avviene il recupero dei relitti sommersi, chi può eseguire questi interventi, quali tecniche vengono impiegate e quali sono i rischi e le opportunità legate a questo settore.

Cos’è il recupero relitti subacquei

Con recupero relitti subacquei si intende l’insieme di operazioni volte a localizzare, valutare, sollevare e riportare in superficie navi, imbarcazioni o resti sommersi. Gli interventi possono riguardare:

  • Navi da carico o pescherecci affondati

  • Barche da diporto sommerse in porti o rade

  • Relitti storici o archeologici

  • Componenti navali (motori, ancore, carichi) sparsi sul fondale

A seconda della finalità, si può distinguere tra recupero a scopo:

  • Tecnico/industriale (per ripristino, smaltimento o riutilizzo)

  • Ambientale (rimozione per evitare inquinamento)

  • Storico/culturale (salvaguardia di relitti di valore archeologico)

Le fasi operative del recupero di un relitto

Un’operazione di recupero relitti subacquei è composta da diverse fasi, ciascuna con una propria complessità tecnica. Le principali sono:

1. Localizzazione del relitto

  • Utilizzo di sonar side-scan, magnetometri o ROV (Remotely Operated Vehicles)

  • Consultazione di dati cartografici, segnalazioni o testimoni

2. Valutazione e pianificazione

  • Rilievo tecnico subacqueo e verifica delle condizioni strutturali

  • Calcolo del peso e analisi del fondale

  • Elaborazione di un piano di recupero con mezzi e tempistiche

3. Preparazione e messa in sicurezza

  • Installazione di sacchi di sollevamento o cavi di traino

  • Rimozione di eventuali detriti o carichi pericolosi

4. Sollevamento e trasporto

  • Sollevamento mediante palloni pneumatici, gru galleggianti o pontoni

  • Traino verso un cantiere o porto sicuro

5. Smaltimento, restauro o conservazione

  • In caso di relitti moderni: demolizione o bonifica ambientale

  • In caso di relitti storici: conservazione museale o studi archeologici

Ogni fase deve essere condotta da professionisti subacquei qualificati, secondo protocolli di sicurezza e normative vigenti.

Chi può effettuare il recupero dei relitti subacquei

Questa attività non è per dilettanti. Serve personale specializzato, autorizzazioni specifiche e una forte conoscenza tecnica. Le figure coinvolte includono:

  • Sommozzatori professionisti (certificati OTS o equivalenti IMCA/HSE)

  • Ingegneri navali e subacquei industriali

  • Squadre di supporto logistico e ambientale

In Italia, il recupero di relitti è soggetto a:

  • Codice della Navigazione (art. 931 e seguenti)

  • Codice dei Beni Culturali (in caso di relitti archeologici)

  • Autorizzazioni Capitaneria di Porto, Regione e Soprintendenza

Documenti e permessi necessari

  • Relazione tecnica sull’intervento

  • Autorizzazione al sollevamento relitto

  • Valutazione impatto ambientale (quando richiesta)

  • Copertura assicurativa adeguata

Il recupero senza autorizzazioni è punito per legge, specialmente se il relitto ha valore storico.

Attrezzature e tecniche per il recupero relitti subacquei

Il successo di un’operazione di recupero dipende da tecnologie avanzate e attrezzature specializzate, spesso personalizzate in base al tipo di relitto.

Strumenti di localizzazione

  • Side-scan sonar: per mappare il fondale e individuare strutture sommerse

  • Magnetometri: rilevano metalli sepolti

  • ROV e droni subacquei: permettono ispezioni a distanza e in profondità

Attrezzature di sollevamento

  • Gru galleggianti: per recuperi in acque profonde

  • Pontoni modulari: piattaforme mobili usate come base operativa

  • Sacchi di sollevamento: gonfiati ad aria per spostare il relitto verso la superficie

Tecniche di intervento

  • Parbuckling (rotazione controllata)

  • Stripping (rimozione parti smontabili)

  • Encapsulation (protezione strutture fragili con resine o reti)

Sicurezza e comunicazioni

  • Sistemi di comunicazione subacquea

  • Bombole con miscele speciali per profondità elevate

  • Centraline di decompressione a bordo

Importante: ogni intervento va preceduto da un’analisi dei rischi e da un piano di sicurezza personalizzato.

Rischi, costi e opportunità del recupero relitti

Come tutte le operazioni in ambiente marino, anche il recupero relitti subacquei comporta una serie di rischi e sfide, ma può offrire interessanti opportunità economiche e ambientali.

Principali rischi

  • Crolli strutturali del relitto durante il sollevamento

  • Condizioni meteo-marine imprevedibili

  • Contaminazione ambientale da carburanti o sostanze pericolose

  • Pericolo per gli operatori subacquei

Costi medi (indicativi)

  • Operazioni semplici (barche da diporto): €5.000 – €20.000

  • Recuperi complessi (navi, fondali profondi): oltre €100.000

  • Studi archeologici o restauro: variabili in base alla delicatezza del relitto

Opportunità

  • Recupero ambientale: rimozione di relitti inquinanti

  • Restauro e valorizzazione storica: trasformazione in reperti museali

  • Riciclo metalli e materiali: valore economico dei rottami recuperati

  • Attività turistica e didattica: immersioni controllate su relitti storici

In alcuni casi, il recupero è cofinanziato da enti pubblici o progetti europei per la tutela del patrimonio marino.

Conclusioni

Il recupero relitti subacquei è una disciplina che unisce tecnica, precisione e passione per il mare. Che si tratti di un intervento ambientale o di una missione di recupero storico, il successo dipende dalla competenza degli operatori e dalla qualità delle attrezzature impiegate.

In un contesto in cui il mare è sempre più al centro di politiche ambientali e culturali, queste operazioni rappresentano non solo una sfida tecnica, ma anche un’opportunità per proteggere, studiare e valorizzare ciò che si cela sotto la superficie dell’acqua.

Domande frequenti (FAQ)

Chi può effettuare il recupero di un relitto subacqueo?

Non chiunque può immergersi e riportare alla luce un relitto. Il recupero dei relitti subacquei può essere svolto solo da operatori subacquei professionisti, come sommozzatori certificati OTS (Operatore Tecnico Subacqueo) o equivalenti riconosciuti a livello internazionale (IMCA, HSE). Inoltre, servono specifiche autorizzazioni da parte della Capitaneria di Porto e, se si tratta di un relitto storico, anche dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.

Quanto costa recuperare una barca o un relitto sommerso?

I costi variano molto in base a diversi fattori:
- Tipo di relitto (barca da diporto, peschereccio, nave)
- Profondità e condizioni del fondale
- Tecnologie necessarie (ROV, gru galleggianti, palloni di sollevamento)
- Ubicazione geografica e logistica del recupero
Indicativamente, il recupero di piccole imbarcazioni può costare da 5.000 a 20.000 euro, mentre quello di relitti più grandi o in acque profonde può superare i 100.000 euro.

È legale recuperare un relitto trovato in mare?

Dipende dal tipo di relitto. Se si tratta di un relitto moderno (es. barca affondata di recente), è fondamentale verificare la proprietà e segnalare il ritrovamento alle autorità. Se si tratta di un relitto storico (oltre 50 anni), questo è tutelato per legge come bene culturale, e non può essere toccato senza permessi specifici. In caso contrario, si rischiano sanzioni penali.

Cosa succede al relitto una volta recuperato?

Il destino del relitto dipende dallo scopo del recupero:
- Restauro e conservazione, nel caso di reperti archeologici
- Smaltimento o demolizione, se il relitto è in cattive condizioni
- Riciclo dei materiali, soprattutto metalli e motori
- In alcuni casi, può essere esposto in musei marittimi o riutilizzato per scopi educativi o turistici